Poètes

11 marzo 2018, ore 20:30
Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano Besso

 

Claude Debussy (1862-1918)

Les Chansons de Bilitis (1901)
Musique de scène de Claude Debussy devant accompagner la récitation de douze poèmes de Pierre Louÿs
per cinque strumenti e voce recitante

voce recitante Claire Michel de Haas

 

Pierre Boulez (1925-2016)

Improvisation I sur Mallarmé (1957)
Le vierge, le vivace et le bel aujourd'hui 
per soprano e sette strumenti

Improvisation II sur Mallarmé (1957)
Une dentelle s'abolit  
per soprano e nove strumenti

Improvisation II sur Mallarmé (1959)
À la nue accablante tu  
per soprano e orchestra

soprano Alice Rossi

 

 

Ensemble900

direzione Arturo Tamayo

Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana

flauti Lia Bardelli, Paolo Ferraris, Edoardo Silvi, Luna Vigni trombone Luca Ballabio percussioni Paolo Fratello, Rina Fukuda, Valerio Petrantoni, Renzo Sartori, Alberto Toccaceli, Tommaso Pietro Tola, Diego Verzeroli arpe Arianna Rossi, Cecilia Zacchi, Estelle Costanzo (ospite) pianoforte Adalberto Riva celesta Silvia Cattaneo chitarra Jaka Klun mandolino Raffaele La Ragione (ospite) violoncelli Giacomo Cardelli, Lorenzo Cosi, Joseph Davies, Eleonora Fullone, Ulisse Roccasalva contrabbassi Luis Arias Polanco, Michele Santi, Hiroyuki Tamura

Dopo la scomparsa nel 2016 di Pierre Boulez, 900presente ha reso omaggio al Maestro francese in molti concerti e, pensando al programma di "Poètes", volevo concludere questo ciclo accostandolo a Claude Debussy, compositore che Boulez stesso considerava come uno dei suoi più importanti “antenati” dal punto di vista del linguaggio sonoro.

Il pensiero estetico di Debussy ha le sue più profonde radici nell’universo poetico, che lui conobbe da vicino, di Pierre Louÿs e Stéphane Mallarmé; allo stesso modo, l’influenza di poeti come René Char, Henri Michaux e – di nuovo – Stéphane Mallarmé, segnò profondamente lo stile compositivo di Boulez. A tal proposito, quest’ultimo scrisse in un saggio negli ’60 in cui afferma che la musica è legata alla poesia a livelli molto diversi, dalla semplice epigrafe alla fusione, dall'episodio aneddotico alla sostanza fondamentale.

 

Les Chansons de Bilitis di Debussy sono brevi brani che accompagnano una recitazione di poesie di Louÿs con sonorità cristalline affidata ad arpe, celesta e flauti. Per il nostro concerto utilizzeremo la parte di celesta ricostruita proprio da Boulez in occasione del concerto del Domaine Musical il 10 aprile del 1954; la parte infatti fu andata persa dopo la prima esecuzione del 1901 o forse addirittura non fu mai scritta perché improvvisata da Debussy stesso durante la serata.

Allo stesso modo, nelle tre Improvisations sur Mallarmé di Boulez i sonetti dell’autore simbolista sono cantati da una voce sognante e al contempo straniata accompagnata da un ensemble strumentale non convenzionale. L'organico strumentale che Boulez sceglie per questo brano, con un nutrito numero di strumenti “risonanti”, è di grande originalità se si pensa all’epoca in cui viene scritta; chissà con quale stupore - nel 1958 - il pubblico ha assistito alla prima  esecuzione di un’opera per soprano accompagnata soltanto da un’arpa e da strumenti a percussione...! 

Arturo Tamayo